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FAQ DECRETO CURA ITALIA – LE RISPOSTE AI DUBBI E AGLI INTERROGATIVI DELLE IMPRESE

In questa pagina sono riportate, in sintesi, le risposte alle vostre domande più frequenti concernenti il decreto legge “Cura Italia” approvato dal governo il 17 marzo 2020.
Per ogni FAQ abbiamo indicato la data di risposta, che vi invitiamo a tenere presente, perché è nostra cura aggiornare le risposte qualora ci fossero novità.
Invitiamo le imprese che abbiano necessità di ulteriori chiarimenti a rivolgersi alla propria associazione territoriale o federazione.

19.03.20 Quali sono le aziende che possono richiedere la cassa in deroga?  LAVORO

Le aziende/datori di lavoro che hanno fino a 5 dipendenti e quelle rientranti nella disciplina della CIGS - Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (per i nostri settori: imprese esercenti attività commerciali, comprese quelle della logistica, che occupino mediamente più di 50 dipendenti inclusi gli apprendisti e i dirigenti; agenzie di viaggio e turismo, compresi gli operatori turistici, che occupino mediamente più di 50 dipendenti inclusi gli apprendisti e i dirigenti; imprese di vigilanza, che occupino mediamente più di 15 dipendenti inclusi gli apprendisti e i dirigenti).

19.03.20 Quali sono gli ammortizzatori sociali a cui possono far riferimento le aziende/datori di lavoro che riducono l'attività a causa dell'emergenza epidemiologica?  LAVORO

Le imprese del commercio, turismo, servizi e trasporti possono accedere ai trattamenti di cassa integrazione in deroga prevista dal decreto legge "Cura Italia" e all’assegno ordinario di integrazione salariale (FIS - Fondo d’Integrazione Salariale) riconosciuto ai datori di lavoro con più di 5 dipendenti. Tale facoltà è prevista anche per i datori di lavoro NON imprenditori come le associazioni sindacali e di categoria

19.03.20 Che cos'è il fondo di garanzia per le PMI e quali benefici può fornire?  CREDITO

Il Fondo di garanzia PMI è lo strumento pubblico di garanzia che supporta le imprese e i professionisti che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario perché non dispongono di sufficienti garanzie. La garanzia del Fondo è una agevolazione del Ministero dello sviluppo economico, che può essere attivata solo a fronte di finanziamenti concessi da banche, società di leasing e altri intermediari finanziari a favore di micro, piccole e imprese e professionisti. Il Fondo non interviene direttamente nel rapporto tra banca e cliente: tassi di interesse, condizioni di rimborso ecc., sono lasciati alla contrattazione tra le parti. La garanzia del Fondo consente ai soggetti finanziatori di minimizzare il proprio rischio e cercando di favorire, in termini concreti, una maggiore propensione del sistema creditizio ad erogare finanziamenti.
L’impresa e il professionista devono essere valutati in grado di rimborsare il finanziamento garantito.

19.03.20 Sono un'impresa, come posso sospendere il pagamento delle rate del mio mutuo?  CREDITO

Il decreto legge "Cura Italia" prevede anche una "moratoria straordinaria" per aiutare le imprese che presentano richiesta alla propria banca a superare la fase più critica della caduta dell’attività connessa con l’epidemia Covid-19.
La misura prevede che per i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale, il pagamento delle rate o dei canoni di leasing in scadenza prima del 30 settembre 2020 è sospeso sino a tale data. Il piano di rimborso delle rate o dei canoni oggetto di sospensione è dilazionato senza alcuna formalità, assicurando l’assenza di nuovi o maggiori oneri sia per l’impresa, che per la banca. È facoltà delle imprese richiedere di sospendere soltanto i rimborsi della quota capitale dei mutui.

19.03.20 Ho in finanziamento tramite scoperto di conto, corro il rischio che la mia banca mi revochi l'affidamento?  CREDITO

No. Il decreto "Cura Italia" prevede una "moratoria straordinaria" volta ad aiutare le imprese a superare la fase più critica della caduta dell’attività connessa con l’epidemia Covid-19.
La misura prevede che le linee di credito accordate "sino a revoca" e i finanziamenti accordati a fronte di anticipi su crediti - sia per la parte utilizzata che per quella non utilizzata - non possano essere revocati, in tutto o in parte, fino al 30 settembre 2020.
Possono beneficiare della moratoria, facendone richiesta alla banca o altro intermediario finanziario creditore, le micro, piccole e medie imprese italiane che alla data di entrata in vigore del decreto hanno in essere prestiti o linee di credito da banche o altri intermediari finanziari.

19.03.20 La mia impresa ha un mutuo già in corso. E' possibile ridurre l'importo delle rate e ottenere nuova liquidità dalla mia banca?  CREDITO

. Il decreto "Cura Italia" contiene una misura che, attraverso l’intervento dello Stato in qualità di garante tramite il Fondo di garanzia PMI, rende più semplice – per le imprese che fino alla crisi avevano i requisiti per accesso al credito - la rinegoziazione di un mutuo già in essere con la stessa banca finanziatrice. Questo consente di ridurre l’importo dell’attuale rata e allungare i tempi di rimborso. Un aspetto interessante è che viene anche prevista, contestualmente alla rinegoziazione, la concessione di nuova liquidità all’impresa richiedente, per almeno il 10% del debito residuo del mutuo rinegoziato.

19.03.20 La tassa di vidimazione, ovvero il versamento annuale della tassa di vidimazione dei libri sociali per le società di capitali, è stata sospesa? WELFARE

La vidimazione dei registri societari non rientra nella sospensione e, quindi, va effettuata nei termini. Se non si ottempera, di conseguenza, si va incontro a sanzioni.

19.03.20 E' possibile usufruire contemporaneamente di più indennità? WELFARE

No. Le varie indennità non sono cumulabili, e vi è anche l’incompatibilità con chi percepisce il reddito di cittadinanza.

19.03.20 Quali sono le misure previste a sostegno dei lavoratori autonomi?  WELFARE

È prevista un’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro a beneficio dei lavoratori autonomi (esercenti attività commerciali, artigiani e coltivatori diretti) iscritti alle rispettive gestioni INPS, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.

19.03. 20 Non riesco a pagare l'affitto dei locali commerciali. Che strumenti legali ho a disposizione per non andare incontro a un possibile inadempimento?  COMMERCIO

Il decreto legge Cura Italia riconosce espressamente l’emergenza epidemiologica attuale come possibile causa di inadempimenti contrattuali (anche solo temporanei), escludendo al contempo il diritto al risarcimento del danno del creditore.
Tale previsione non determina automaticamente la totale liberazione del debitore dai propri obblighi contrattuali ma dovrà essere interpretata di volta in volta, in ogni eventuale singola controversia giudiziaria, per verificare se l’impossibilità della prestazione sia effettivamente imputabile all’emergenza in corso e non al debitore e se questa sia assoluta o solo temporanea, causando un ritardo (superabile, ad es. posticipando il pagamento di una somma dovuta).
Si potrebbe, quindi, avviare il contatto con la proprietà per tentare, anche sulla base di questa disposizione, di rivedere bonariamente la disciplina contrattuale nell’interesse di entrambe le parti (es. dilazione dei pagamenti oppure, ove possibile, riduzione del canone).

 

21.03.20 Un'impresa in forma di snc (società in nome collettivo) con 2 soci, ha diritto al bonus dei 600 euro?  WELFARE

Sì, in base all'art.28 del DL 18/2020 l'indennizzo, per il mese di marzo, di 600 euro spetta anche ai soci di snc sia iscritti alla gestione esercenti attività commerciali INPS sia iscritti alla Gestione Artigiani INPS e non pensionati.
L'INPS dovrà individuare le modalità operative per la richiesta dell'indennizzo.

21.03.20 Per marzo il bonus di 600 euro spetta ai soci di snc sia iscritti alla gestione esercenti attività commerciali INPS sia iscritti alla Gestione Artigiani e non pensionati. Per i collaboratori in impresa familiare o non in impresa familiare vale lo stesso principio?  WELFARE

Sì, purchè siano appunto iscritti alla Gestione Esercenti attività commerciale partecipando al lavoro d'impresa con carattere di abitualità e prevalenza.

23.03.20 Dobbiamo versare le ritenute INPS a carico dipendente trattenute in busta paga?  WELFARE

No. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha riconsiderato sul punto il parere precedentemente espresso rispetto alla Circolare Inps n. 37/2020 nella parte relativa alla sospensione degli adempimenti e dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del lavoratore. In quella occasione l’Istituto, in conformità appunto ad un parere ministeriale, aveva precisato che detta quota non fosse soggetta a sospensione laddove fosse già stata operata la trattenuta in busta paga dai datori di lavoro.
In seguito all’emanazione del Decreto Cura Italia, e dell’aggravarsi della situazione emergenziale, INPS ha chiarito, con un comunicato stampa, che la sospensione degli adempimenti e dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali deve ricomprendere anche quelli relativi alla quota a carico dei lavoratori dipendenti.

23.03.20 Cosa significa in merito art. 56 che a seguito sospensione rate fino al 30 settembre 2020 "il piano di rimborso è dilazionato in modo da non comportare nuovi o maggiori oneri". Verranno addebitati gli interessi per il prolungato rimborso?  CREDITO

Relativamente a quanto disposto dall’articolo 56, nel caso di sospensione della sola quota capitale, viene traslato il piano di ammortamento per un periodo analogo al periodo di sospensione e gli interessi sul capitale sospeso sono corrisposti alle scadenze originarie (ossia durante il periodo di sospensione). Di conseguenza, il capitale residuo alla fine del periodo di sospensione è pari al capitale residuo all'inizio del periodo di sospensione.
Nel caso, invece, di sospensione dell’ammontare dell’intera rata (capitale + interessi), il capitale residuo alla fine del periodo di sospensione sarà maggiorato degli interessi non pagati durante il periodo di sospensione.
Di conseguenza, se sussistono le condizioni per poterlo fare, è meno onerosa la sospensione della sola quota capitale.
Per quanto concerne la non applicazione di maggiori spese o oneri, la norma non chiarisce il perimetro di riferimento. In ogni caso, si ritiene che sia comunque da escludere l’imputazione di costi per la pratica.

 24.03.20 Oltre che per le snc, l'indennità di 600 euro è prevista per soci di sas e srl? Spetta pure al titolare di ditta individuale, anch'esso iscritto alla gestione separata INPS, ma con uno o due dipendenti?  WELFARE

L'art.28 del DL 18 ha previsto un indennizzo di 600 euro per il mese di marzo a tutti gli iscritti alla Gestione Esercenti Attività Commerciali INPS, a prescindere dal fatto che siano titolari di ditta individuale, familiare, collaboratori o soci di società.
Le uniche condizioni sono: non essere pensionati e non essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, ad eccezione della Gestione Separata INPS.
I soci ovviamente devono lavorare nell'azienda con carattere di abitualità e prevalenza e non limitarsi al solo apporto di capitali.
Il socio di società per i compensi in qualità di amministratore o di sindaco di società è soggetto obbligatoriamente ad una doppia iscrizione alla Gestione commercianti e alla Gestione Separata INPS per questi ultimi redditi.
Il fatto di avere dipendenti o meno è irrilevante ai fini dell'indennizzo.

 24.03.20 L'indennizzo spetta anche a chi durante questo periodo lavora? Anche a coloro la cui attività non rientra tra quelle sospese?  WELFARE

L'indennizzo non è in alcun modo legato alle chiusure. Spetta a tutti i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali AGO.
La norma non pone altre limitazioni se non quella di non essere percettori di pensione e di non essere iscritti ad altre gestioni se non a quella separata.

26.03.20 Ci sono novità circa le sospensioni dei versamento, oltre che dei termini di accertamento, di Agenzia delle Entrate?  FISCO

Il Decreto legge Cura Italia attualmente non prevede la sospensione dei termini degli avvisi bonari e degli accertamenti con adesione emanati dall'Agenzia delle Entrate.

26.03.20 Per usufruire dell'indennità di 600 euro previste per il mese di marzo in favore dei commercianti, è necessario essere in regola con i versamenti contributivi?  WELFARE

Nel decreto Cura Italia non vi è alcun richiamo a riguardo, pertanto al momento la fruizione dell’indennità non è subordinata alla regolarità contributiva.
Si segnala, comunque, che le circolari applicative risultano ancora in discussione.

26.03.20 La richiesta di moratoria tramite accordo ABI pone le aziende in condizione di essere segnalate negativamente come merito creditizio?  CREDITO

Tra le FAQ pubblicate dal Ministero dell'economia lo scorso 22 marzo si legge: "Dato che l’epidemia da COVID-19 è formalmente riconosciuta come evento eccezionale e di grave turbamento dell'economia, anche le misure previste nel Decreto legge Cura Italia non vengono considerate come misure di forbearance (tolleranza) nell’accezione utilizzata della Autorità di vigilanza europee."
Pur non essendo previsto esplicitamente nel testo dell'art. 56 del decreto 18/2020, nella relazione illustrativa a corredo del decreto si afferma "la moratoria [...] è neutrale rispetto alle qualificazioni degli intermediari sulla qualità del credito, nel senso che non determina un automatico cambiamento della classificazione per qualità creditizia delle esposizioni oggetto delle operazioni di moratoria, salvo che non sussistano elementi oggettivi nuovi che inducono gli intermediari a rivedere il giudizio sulla qualità creditizia del debitore durante il periodo di moratoria."

28.03.20 Quali ammortizzatori sociali posso utilizzare come impresa?  LAVORO

Ti consigliamo di rivolgerti alle Confcommercio della tua provincia o alla tua Federazione che hanno tutta la modulistica e ti possono indirizzare sulle procedure da seguire.
Le nostre associazioni sono anche di supporto per studi legali e consulenti del lavoro che assistono i nostri soci.

28.03.20 Prima di accedere alla cassa integrazione c'è l'obbligo di finire le ferie dei dipendenti?  LAVORO

No, non occorre chiedere al datore di lavoro i dati sulle ferie ancora da fruire dai lavoratori interessati alla richiesta di integrazione salariale.
Infatti nel messaggio INPS n. 3777 del 18 ottobre 2019 al punto 2 si chiarisce che "in caso di lavoratori in CIGO, sia ad orario ridotto che a zero ore, l'eventuale presenza di ferie pregresse non è ostativa all'eventuale accoglimento dell'istanza."
Come chiarito anche dal Ministero del lavoro con Interpello 19/2011 "la disciplina contrattuale delle ferie è regolata da norme privatistiche attinenti i rapporti tra datori di lavoro e lavoratori, che quindi esulano dalle valutazioni di competenza dell'INPS volte esclusivamente alla verifica della sussistenza della causale per la quale è stata chiesta la CIGO".

31.03. 20 Alcune banche stanno facendo le sospensioni applicando degli interessi "di sospensione". Il decreto parla di sospensione senza alcun onere aggiuntivo a carico dell'intestatario.  LAVORO

Relativamente a quanto disposto dall’articolo 56, nel caso di sospensione della sola quota capitale, viene traslato il piano di ammortamento per un periodo analogo al periodo di sospensione e gli interessi sul capitale sospeso sono corrisposti alle scadenze originarie (ossia durante il periodo di sospensione). Di conseguenza, il capitale residuo alla fine del periodo di sospensione è lo stesso del capitale residuo all’inizio del periodo di sospensione.
Nel caso, invece, di sospensione dell’ammontare dell’intera rata (capitale + interessi), si determina lo spostamento del piano di ammortamento per un periodo pari alla sospensione accordata.
Gli interessi che maturano durante il periodo della sospensione sono calcolati sul capitale residuo al tasso di interesse del contratto di finanziamento originario. L’ammontare corrispondente a tali interessi sarà ripartito in quote nel corso dell’ammortamento residuo.
Per quanto concerne la non applicazione di maggiori spese o oneri, la norma non chiarisce il perimetro di riferimento.

31.03.20 Posso chiedere la sospensione del mutuo con una autocertificazione di aver subito in via temporanea carenze di liquidità?  LAVORO

. L'articolo 56, comma 3 afferma "La comunicazione prevista al comma 2 è corredata della dichiarazione con la quale l'Impresa autocertifica, ai sensi dell’art. 47 DPR 445/2000, di aver subìto in via temporanea carenze di liquidità quale conseguenza diretta della diffusione dell'epidemia da COVID-19".
Al momento non vi sono ulteriori precisazioni in merito alla definizione di temporanea carenza di liquidità.

31.03. 20 Mi confermate che, in merito alla possibilità di rinegoziare il debito, sul nuovo finanziamento è possibile chiedere un pre ammortamento di 12 mesi?  CREDITO

No. Al momento non sono esplicitamente previste forme di preammortamento o sospensione del pagamento delle rate su questa operazione.
Allo stato, l'art.1 lettera d) dell'art. 49 del DL 18/2020 prevede, con l'intervento del fondo di garanzia PMI, la possibilità di rinegoziare il mutuo, ottenendo contestualmente liquidità pari ad almeno il 10% del debito residuo.

 31.03.20 Vorrei qualche chiarimento sul bonus di 600 euro. Riguarda tutte le aziende (anche quelle aperte) e anche per società sas e snc?  WELFARE

L'articolo 28 del DL 18/2020 ha previsto per l'erogazione dell'indennizzo INPS agli iscritti alla Gestione esercenti attività commerciali due sole condizioni: non essere pensionati e non essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, ad esclusione della Gestione separata. L'art.28 non introduce condizioni sul calo del fatturato.
L'indennizzo si può chiedere dal 1° aprile.

 

Presidenza FEI   

Fonte: Confcommercio Imprese per l' Italia

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